Gioielli della Natura
di natura i segreti e le cagioni (De Rerum Natura, Lucrezio)
GINKGO
Ma come si può, quando si incontra una vecchia foglia di ginkgo sul nostro cammino, non raccoglierla, non guardarsi intorno per scoprire la sua provenienza, il suo albero e seguire a ritroso un suo possibile percorso, immaginare le direzioni dei venti, cercare altri indizi, altre foglie simili. Un giorno, a Neuchâtel, un caso del genere, come in un percorso labirintico, mi portò nel retro di una vecchia villa divenuta una scuola primaria. …Nascosto in un breve spazio d’erba nel retro d’un edificio adiacente e protetto da un percorso tra scale, cancelletti e piccole serre, lui era lì, Ginkgo negletto come un minotauro stanco.
MANTA
E’ un pesce? Un uccello? E’ un diavolo di mare, una manta, una raia o razza in italiano. Questo piccolo “concorde” dei mari, suggestiva e perfetta creatura degli abissi.
OYE
Si rivolge a me solare e prepotente: “Oye, mister..!” Il ragazzino cubano dagli occhi onnivori si inventa guida turistica, sprovveduta e veterana. Bastano poche ore per diventare amici, compagni di viaggio. Oye diventa la parola chiave del nostro dialetto. Poi diviene il suo nome. E così si trasforma in zaino, in minipilota, appiccicandosi letteralmente addosso. Oye fa i suoi primi passi sul corpo umano, salta, si aggrappa e corre, si sospende su di un filo, si moltiplica e si insegue intorno a un braccio. Prende forma. Dai graffiti paleolitici, al tuffatore di Paestum, dai dipinti di Haring, all’omino di un semaforo. Ma sempre lui, Oye, piccolo gioiello umano sul corpo del mondo.
GAMBO
Cosa ci si può aspettare da una famiglia di orafi che vive da sempre su un mare mitico, se non che esprima la sua "partenopeità" indagando nella storia di quel mare, nei suoi miti e nelle sue creature? Ecco allora "Gambo", mostro marino o tenero gamberetto? Non importa, il suo fascino è il moto del suo essere. Avanza, arretra, mai rivolge le spalle al problema, al pericolo, al nemico. Un' intelligente corazzata in linea coi tempi? Certo! Ma forse c’è qualcos’altro che ci affascina, l'ipotesi di identificazione. Oggi siamo "quasi gamberi" siamo "Gambo", perché sentiamo d’aver raggiunto la “quasi consapevolezza” di non voler più voltare le spalle e guardare comunque avanti.
OBO
E, si, siamo proprio degli orafi di mare, “marittimi”. La nostra è una passione, il mare e i suoi miti, le sue creature immaginarie, i suoi fantasmi, pretendono tutta la nostra attenzione, ci stanno stregando. Oggi, dopo anni passati tra sirene, delfini e mante, esce, dal mare noumenico della nostra mente, OBO, il più imprevedibile personaggio della fauna marina. OBO, tortuoso e multiforme, affascinatore e bizzarro, immaginifico erede d’un Genius Loci abissale e impietoso, controverso figlio d’un Ceto improbabile e d’una Idra Murenica, viene da noi a riempire gli spazi dell’irreale fantastico lasciati vuoti dai suoi predecessori.
Delfi '
Oggi è una giornata dedicata ai delfini, certo, non a quelli che si possono trovare ovunque, ma ai delfini napoletani , quelle creature meravigliose che accompagnano Partenope , scolpiti nel marmo bianco che incontriamo nelle piazze di Napoli a ricordarci l'intelligenza della fauna marina in fontane , capitelli, emblemi nobiliari. Si, proprio quelli che sfidano le barche dei canottieri dei nostri Circoli Nautici quando sfreccino leggere lungo le coste del golfo tra il Castello dell'Ovo ,Marechiaro , la Gaiola e Trentaremi . Il nostro lavoro di oggi è un piccolo omaggio a questa creatura mitica , quasi umana , anello prezioso dell''unione tra la natura marina e la terrestre , che ci affascina e che amiamo.